Lettere all’Orso

Domenica 3 Agosto 2025 8°C, soleggiato

Caro Orso,
questa ultima giornata a Ny-Alesund è passata come un battito di ciglia. Tutti questi giorni qua sono volati, mi sembra ieri di essere arrivata qui. Dieci giorni sembravano tanti all’inizio, quando avevo un po’ paura di affrontare questa avventura da sola in capo al mondo, di usare strumentazioni mai viste, di provare emozioni strane riguardo questo posto. Ora che sembra tutto più normale, anche se mi chiedo se sia possibile abituarsi davvero a tutto questo fino a considerarlo la normalità, il tempo è volato via.

Stamattina abbiamo fatto le ultime misurazioni in campo, sempre noi, i tre moschettieri: io, Paola e la guardia di finanza. Una volta finito si è preparato e rimpacchettato il tutto, una parte pronta per essere messa nello storage e una parte per venire indietro con noi. Appena finito di lavorare è uscito un sole bellissimo, ovviamente, come se qui il meteo avesse un senso dell’umorismo tutto suo.

Ma almeno, sono potuta andare con gli altri sulla spiaggia del villaggio per goderci un po’ di caldo e di luce. Ho pure messo i piedi in acqua… e dopo due secondi non li sentivo più, quindi ho capito che il bagno di ghiaccio alla moda nordica non fa per me. Poi è partita una sfida di altissimo livello: gara di lancio di sassi piatti, classico passatempo da papà in vacanza al mare.

Mentre eravamo sulla spiaggia, è venuto a zampettare vicino a noi un piovanello violetto (Calidris maritima). È l’uccello trampoliere che sverna più a nord di tutti, rimanendo anche in inverno sempre in ambienti freddi e ventosi ad alte latitudini, come se niente fosse. Più o meno come me, che dopo due secondi con i piedi in acqua, stavo già valutando di trasferirmi ai tropici. Bè sicuramente il piovanello violetto ha una circolazione degli arti inferiori migliore della mia, su questo non c’è dubbio.

Alla fine di questa avventura non ci siamo incontrati di persona. Comincio a pensare che ti piaccia restare un mistero… e probabilmente è meglio così. Alcune cose, dopotutto, è meglio non incontrarle mai davvero: funzionano meglio quando restano nella testa, nei pensieri che ti accompagnano e nelle domande che non hanno risposta.

Bè caro Orso, ora ti saluto veramente perché domani mi aspetta un lungo viaggio. Mentre ti scrivo queste parole, mi godo gli ultimi raggi del sole di mezzanotte di questo sogno, prima di svegliarmi di nuovo e vedere le stelle.

Addio (o magari solo arrivederci),

Sara



Chi è Sara
Sono Sara Pandolfi, ho 24 anni e sono una laureanda magistrale in Water and Coastal Management all’Università di Bologna, sede di Ravenna.
Sono approdata a Ny-Ålesund con il pretesto della scienza, ma in realtà ero
qui per cercare un orso. Non l’ho mai trovato, però ho trovato un sacco di
altre cose interessanti: persone, curiosità e riflessioni sparse che ho appuntato, con un tocco di sarcasmo, su queste pagine. E forse, alla fine,
quell’orso l’ho trovato comunque, ma in un posto diverso da quello che
immaginavo.
Questo diario è il mio modo per non dimenticare nulla, né la bellezza, né le
contraddizioni, di un posto che sembra uscito da un sogno. E soprattutto, per ricordarmi com’è stato sentirsi minuscola davanti a questo regno immenso.

Ringraziamenti
Innanzi tutto, desidero ringraziare chi mi ha permesso di vivere questa esperienza così unica e intensa:
grazie di cuore all’Associazione Cecilia Bellezza per aver reso possibile questo viaggio ai confini del mondo.

Un sentito grazie anche alla Prof.ssa Roberta Guerra, al Dott. Federico Giglio e alla Dott.ssa Maria Silvia Giamberini per avermi raccontato con passione questo posto ancora prima che ci arrivassi e per avermi aiutato a prepararmi nel modo migliore, con il cuore e con la testa.

Un grazie speciale agli Station Leaders della base artica italiana Dirigibile Italia, Leandro Nahuel Rotondo e Anna Baldo, per l’accoglienza, il supporto e la guida sicura: non è da tutti rendere casa un luogo così estremo, e voi lo fate con competenza e umanità.

Devo un enorme grazie anche alla Dott.ssa Paola Forni (la fotografa ufficiale di questo diario) e alla Guardia di Finanza, con cui ho condiviso giorni di misurazioni, vento in faccia e risate sotto la pioggia. Lavorare con voi ha reso tutto più leggero e piacevole, e anche i momenti fuori dal lavoro sono diventati ricordi memorabili.

Grazie anche a tutte le persone che da casa mi hanno sostenuta sia prima che dopo la partenza, soprattutto nei momenti in cui ero un po’ preoccupata di affrontare tutto questo. A chiunque legga questo diario, spero di essere riuscita a portarvi con me, almeno un po’, tra queste pagine.

E infine, grazie a te, caro Orso, per essere stato il mio confidente silenzioso. Forse, forse, sono diventata davvero la tua fan numero uno.


Si concludono qui le lettere a Orso.

Ci rimane la curiosità ma anche un pò di rammarico perchè Orso ha preferito rimanere lontano dagli umani.

Ancora un sentito GRAZIE a Sara per questo istruttivo e acuto reportage.

Siamo certi che Orso le ha comunque lasciato tante tracce su cui riflettere.

Un grande in bocca al lupo (o all’orso??) per altre prossime tappe importanti.

Ciao Sara.

Associazione Cecilia Bellezza


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